Le Acli delle Marche
sulla Cop 27 di Sharm el Sheikh e l’emergenza climatica
Le Conferenze mondiali sul clima (Cop) hanno come scopo principale quello di ridurre il riscaldamento climatico, un obiettivo centrale per il futuro dell’umanità. Nella Conferenza precedente (la Cop 26 di Glasgow) era stato preso l’impegno a contenere entro 1,5 gradi l’aumento delle temperature medie globali, rispetto ai livelli preindustriali.
La 27° Conferenza mondiale sul clima, tenutasi in Egitto a Sharm el Sheikh dal 6 al 18 novembre 2022, è stata dedicata a temi oggi cruciali.
1) Il cambiamento climatico: come ha detto il segretario dell’ONU Antonio Guterres, se non si riuscirà a tenere sotto controllo le temperature globali, l’umanità non potrà evitare l’autodistruzione.
2) I gas serra: tra i principali responsabili dell’aumento delle temperature vi sono i gas serra; per ridurli è fondamentale abbandonare i combustibili fossili.
3) I disastri naturali: siccità e uragani sempre più disastrosi sono i due effetti principali del cambiamento climatico.
4) La transizione energetica è un obiettivo possibile, ma per passare all’energia pulita occorrono ingenti investimenti nello sviluppo delle fonti rinnovabili.
5) La deforestazione: le foreste danno un contributo fondamentale per contenere il cambiamento climatico; l’elezione di Lula può contribuire a fermare la devastazione dell’Amazzonia.
6) L’addio al carbone: il carbone è sicuramente la più inquinante delle fonti fossili, ma abbandonarlo rapidamente è difficile per Paesi come l’India, il Sud Africa e anche per la Cina.
7) Le politiche di adattamento richieste dalla transizione: per i Paesi che dipendono di più dalle energie fossili servono tempi più lunghi e per i Paesi più poveri servono maggiori aiuti finanziari.
Alla Cop 27 di quest’anno, finalmente, oltre a confermare l’obiettivo di impedire l’innalzamento della temperatura oltre 1,5 gradi, dopo lunghe trattative è stato istituito un “Fondo per le perdite e i danni causati dal clima” destinato ai Paesi più vulnerabili.
L’emergenza energetica provocata dalla guerra in Ucraina e dalla dipendenza energetica dell’Europa dal gas e dal petrolio della Russia sta facendo rallentare gli impegni presi a Glasgow sulla riduzione dei combustibili fossili. Dalla manifestazione del 5 novembre a Roma che, promossa dalle sigle riunite nell’organizzazione Europa per la Pace, ha visto l’adesione di più di 600 realtà della società civile e l’afflusso di oltre 100mila persone, è venuta una richiesta precisa: i popoli vogliono la pace.
Le Nazioni Unite e l’Europa utilizzino tutto il loro peso per ottenere una tregua e giungere alla pace.
Centro Studi Acli Marche – Novembre 2022