Le ACLI di Pesaro Urbino incontrano Papa Francesco: testimonianza di Don Jean Marie Kwizera

pace delegazione flash mob

PELLEGRINI GIOIOSI, AUDACI COSTRUTTORI DI PACE

Di solito un incontro commuove tutte le parti per gli interessi precisi o non precisi. Questo incontro delle ACLI con il Papa Francesco è stata un’occasione di memoria della storia attiva delle ACLI nell’anniversario degli ottant’anni di servizio, di preghiera per la Pace nel mondo e di esortazione agli aclisti da parte del Santo Padre.

In vista dell’udienza con il Santo Padre, assieme agli aclisti partecipanti delle ACLI pesaresi, abbiamo vissuto un momento di preparazione personale, durante il viaggio durato quasi tutta la notte del 1 giugno 2024. Dopo il saluto del Presidente provinciale Alberto Alesi, insieme abbiamo vissuto un momento di ascolto della Parola e pregato la Madonna per la Pace in tutti i continenti del mondo, pensando ai bisognosi ovunque essi siano.

La preghiera per la Pace non è soltanto una preoccupazione del Papa Francesco che ripete spesso nelle sue udienze pubbliche, ma anche delle ACLI.

Normalmente può parlare della Pace chi ne ha bisogno, o chi vuole condividere la sofferenza della mancanza della pace a causa di qualunque cosa che è contro la dignità umana, soprattutto la guerra. La guerra è una cosa brutta; nel senso che distrugge tutto e tutti; frena lo sviluppo e crea illimitati conflitti tra gruppi di persone, paesi o continenti; lascia dietro di se tanti orfani, vedove e devastazione.

Facendo riferimento al genocidio contro i Tutsi in Ruanda nel 1994, in un periodo brevissimo non superiore a tre mesi, più di un milione di Tutsi sono stati uccisi. Poi la ripresa della vita con gli orfani, le vedove, senza case e cibo, è stata durissima al punto che, le ferite nei cuori ruandesi e le conseguenze del genocidio contro i Tutsi rimarranno per sempre nella memoria.

Pregare allora per la Pace, è ricordare al mondo intero che la Pace è sempre un dono di Dio per l’umanità e non si può pregare per la Pace senza sentirsi promotore di essa a cominciare dalla propria famiglia, fino al prossimo. Va sempre ricordato a quelli che pensano alla guerra come soluzione dei conflitti, che il dialogo e la riconciliazione possono generare la pace e garantire la dignità umana.

Nella sua lettera agli Efesíni (Ef.2,13-14 17-18) San Paolo Apostolo ci ricorda: «…In Cristo Gesù, voi che un tempo eravate i lontani siete diventati i vicini grazie al sangue di Cristo. Egli infatti è la nostra pace, colui che ha fatto dei due un popolo solo, abbattendo il muro di separazione che era frammezzo, cioè l’inimicizia. Egli è venuto perciò ad annunziare pace a voi che eravate lontani e pace a coloro che erano vicini. Per mezzo di lui possiamo presentarci, gli uni e gli altri, al Padre in un solo Spirito».

Questa voce evangelica che grida per la Pace e la riconciliazione, è sempre viva nella Parola di Dio che siamo chiamati a vivere attraverso la testimonianza di tutti i credenti e nella preghiera. Questa viva voce di Dio per la pace e la conversione, ci viene ricordata tramite la Madonna tutte le volte che la ignoriamo, come nelle recenti apparizioni della Madonna a Kibeho in Ruanda avvenute dal 28 novembre1981 al 1989, che ci portano a capire quanto l’appello della Chiesa per la pace, parta sempre dal Cielo.

Dalla testimonianza di Don Jean Marie Kwizera

Lembo e Manfredonia dal PAPA