IL CIRCOLO
INDIRIZZO/NUM.CIV. CORSO GARIBALDI, 57
CAP/CITTA’/PROV. 61048 SANT’ANGELO IN VADO (PU)
TELEFONO –
CELLULARE –
SITO INTERNET www.aclipesaro.it/s.angeloinvado
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PAGINA FACEBOOK –
REFERENTE Natale Bravi
TELEFONO REFERENTE –
APERTURA –
GIORNO DI CHIUSURA –
DESCRIZIONE CIRCOLO
IL DIRETTIVO
L’attuale direttivo è composto da:
Natale Bravi, presidente
Francesco Dini, vice presidente
LA STORIA
CIRCOLO ACLI di S. ANGELO IN VADO
S.Angelo in Vado è l’ultimo agglomerato a struttura cittadina di notevole importanza storica, prima che la Valle del Metauro si restringa su, su, fino a Mercatello, Borgo Pace e Lamoli. Con il diminuire delle attività agricole ha iniziato a sviluppare quelle artigianali o di piccola industria ed ora, insieme ad Urbania, è un punto di riferimento economico – culturale soprattutto per la parte alta della valle. (leggi tutto ...)
Qui il Circolo ACLI è tra quelli della prima ora: è stato fondato nel 1946, ha esercitato e esercita da allora una notevole influenza socio-politica, dando al paese un servizio anche culturale di prim’ordine e formando amministratori e sindaci per quell’antico comune.
Nel ’46 i Vadesi, appena usciti da una guerra che aveva lasciato dietro di sé tensioni, vendette e miseria tentavano lentamente di riprendersi da uno stato di depressione psicologica e di indigenza economica. La lotta di resistenza ai nazifascisti era stata caratterizzata da formazioni partigiane per lo più comuniste che determinavano la prevalenza di questo indirizzo ideologico, anche perché il dominio padronale in agricoltura, allora unica fonte di sostentamento, era rappresentato da una forma di mezzadria rivelatasi quasi subito superata economicamente e socialmente.
La religione dai più veniva bollata con lo slogan di “oppio dei popoli” e i preti considerati tutti nemici della classe operaia. In questo contesto emerse don Wiliam Benedetti, un prete socialmente aperto e istruito, professore di Greco e di Latino, morto giovane e povero. È a lui che si deve l’impulso per la formazione del Circolo Acli e il reperimento dei locali, avuti in donazione da un privato con destinazione vincolata per attività culturali e di spessore civico.
Gli fecero corona i soci fondatori Gino Sacchi, Mario Alessandrini, Pietro Topi, Giuseppe Sebastiani, Marcello Dini, Antonio Dini (detto Pipichiola),Giuseppe Dini, Gina Benedetti, Giuseppe Govagnoli, Giovanni Curzi e tanti altri. Taluni erano anziani che avevano fatto parte vent’anni prima del Partito popolare Italiano, altri erano giovani di Azione Cattolica o iscritti al nuovo partito della Democrazia Cristiana.
Tra i presidenti che si sono succeduti si ricordano Mario Lani (detto significativamente “Mario delle Acli”), il maestro Damiano Paleani, Piero Ferri, Bernard Pazzaglia, Fernando Pasquini e, attualmente Adrea Paleani, giovane figlio di Damiano.
Si ricorda tuttora il gestore Mario Alogi, che riusciva a svolgere anche attività di socializzazione.
A tutt’oggi i soci superano i 260
Con frequenza annuale, in collaborazione con la parrocchia, viene organizzato un ciclo di conferenze – dibattito. Ne sono stati realizzati sui temi del lavoro, della società, della politica, della pace e non è raro il caso che propone anche incontri generazionali o di spessore educativo per le famiglie di tutto il paese.
Vogliamo ricordare, tra gli altri, gli incontri durante la Quaresima del 1980 in cui alcune serate furono dedicate ai giovani e si sono concluse con una tavola rotonda in cui essi stessi hanno dibattuto direttamene le prospettive e gli aspetti, ivi inclusi quelli sportivi, del mondo giovanile a S. Angelo. La serata conclusiva è stata condotta dal filosofo, prof. don Italo Mancini che ha parlato sulla necessità che la fede religiosa non resti isolata e astratta, ma si “incarni” in forme concrete che tengano sveglio il senso di appartenenza.
L’anno dopo il ciclo di conferenze ha avuto come motivo di fondo, “La rivoluzione della vita quotidiana”. L’avvio è stato dato dal missionario P. Matteo Lu, ma la prima serata del 12 marzo è stata completata dall’intervento del filosofo. Italo Mancini. Gli incontri sono proseguiti in aprile con altre conferenze e tavole rotonde.
Nell’ ’83 un rilievo particolare ha avuto l’iniziativa “I giovani incontrano gli anziani”. Per l’occasione oltre la conferenza, la relativa tavola rotonda, c’è stata anche una festa con tanto di musica e canti.
E così via, di anno in anno: un circolo che mette in pratica tutte le attività previste dallo statuto.
Quest’anno, 2003, il circolo si è fatto promotore per tutta la popolazione di una serie di incontri – dibattito per conoscere religioni, usi e costumi dei popoli di cui fanno parte i numerosi immigati. Sarà il parroco, assistente delle Acli, don Piero Pasquini a presentar l’iniziativa, parleranno anche coloro che vivono in loco ma provengono dai vari paesi del mondo, Cina compresa.
Un rinnovamento della sede si è avuto nel 1983: le stanze sono state rivestite di pino di Svezia, quadri giovanili alle pareti, saletta nuova con biliardo, saletta per conferenze e per la TV, nuovo look per il bar e, perfino, per la toilette !
Ma la vita corre veloce anche per il Circolo di S. Angelo e in questi ultimi anni si è dovuto rimettere mano a tutta la struttura per adeguarla alle normative. In qualche locale il famoso rivestimento è stato tolto in nome dell’igiene, i servizi sono stati ulteriormente adeguati per i portatori di handicap, si è creato un moderno laboratorio per un gelato artigianale che è considerato tra i più genuini della cittadina….
Si pensa anche a restaurare la facciata, perché il circolo si trova in pieno centro, al pian terreno di un palazzo storico ma…
Il “ma” è d’obbligo, qui in questo fastoso circolo e bar, come in altri meno imponenti animati dagli Aclisti. La proprietà è passata dalla parrocchia all’Istituto Diocesano per il sostentamento del clero e le due istituzioni, pur collegate, non hanno le stesse prospettive socio-economiche. Nonostante un canone d’affitto molto calmierato, nonostante il tanto lavoro di volontariato degli Aclisti, molti dei quali giovani, nonostante l’afflusso degli iscritti e le attività svolte anche per aumentare le entrate, le spese di gestione, quelle di mantenimento e adeguamento dei locali, quelle per la formazione e l’organizzazione, non lasciano margini di sorta per ulteriori attività che si vorrebbero svolgere.
Ed è un peccato, perché la storia locale si è fatta anche in questo circolo e oggi la gioventù, frequentandolo, acquisisce un sano atteggiamento di socializzazione, in un piacevole e attivo stare insieme con adulti e anziani e come punto di riferimento per progettare e realizzare varie iniziative.
da “Le ACLI nella provincia di Pesaro e Urbino”
(a cura di Antonio Di Stefano e Valerio Ietto, 2003, p. 230-233)