La violenza domestica: serata al Circolo Acli Stacciola aps. Relatore dott. Bernardo Gili

La violenza domestica

a cura di Bernardo Gili vice presidente delle Acli di Pesaro Urbino

 Giovedì 28 novembre alla L.U.I.S. presso il  Circolo Acli Stacciola aps, Bernardo Gili psicologo, e psicoterapeuta, ha condotto una conferenza dibattito sul tema della VIOLENZA DOMESTICA. L’ONU nel 1996 precisa che:- la violenza domestica è ogni forma di violenza fisica psicologico sessuale che riguarda, tanto soggetti che hanno avuto o hanno e si propongono di avere una relazione intima di coppia, quanto soggetti che all’interno di un nucleo familiare più o meno allargato hanno relazioni di carattere parentale o affettivo-. La violenza ci appartiene, essa è parte integrante della vita, anzi è insita nell’uomo. Queste sono le provocatorie considerazioni da cui parte Luigi Zoja psicanalista che ha indagato sulle origini degli impulsi distruttivi che abitano l’essere umano, per dedurre che essa è presente in tutte le aggregazioni da lui create; la società ha dunque il compito di porre dei limiti e creare degli anticorpi sociali. A favore del bisogno del trattamento dei violenti sono intervenuti oggi la Legge Cartabia ed il Codice Rosso che consentono a molti uomini, autori di violenza, di iniziare un trattamento psicoeducativo. Sono operativi nelle Marche già dal 2014 i centri C.U.A.V. “Centri per Uomini  Autori o potenziali autori di Violenza di genere” con equipe di specialististi. Anche a Pesaro l’equipe opera su più gruppi di soggetti con  oltre 60 ore di trattamento annuale, con esperienze in carcere a Villa Fastiggi. Nello specifico il lavoro dell’equipe vede quattro diversi livelli. Un primo step lavora sul “riconoscere cosa è violenza”,  ed orienta l’autore ad ammettere la sua responsabilità. Porta dunque a riconoscere e distinguere le varie forme di violenza: economica, psicologica, fisica ecc. Partendo dalla responsabilità dell’autore  di violenza, il secondo step supporta l’uomo nell’ esplorare il suo vissuto emotivo. Successivamente (terzo step) il soggetto viene accompagnato per  raccontare la propria storia personale affinché giunga ad un grado di consapevolezza che consenta di riconoscere le proprie emozioni e avviare una processo di trasformazione.  La risposta all’impulso in futuro, non dovrà più essere distruttiva. Attraverso il quarto step l’autore è accompagnato ad “entrare nei panni delle vittime”; moglie e figli, e percepire le loro emozioni di sofferenza, paura, insicurezza ed umiliazione. Questo passaggio è condizione indispensabile per mantenere il processo di cambiamento.

stacciola Gili 28 novembre seconda