Lunedì 14 novembre si è svolto un incontro tra il direttivo delle Acli provinciali di Pesaro e Urbino, alcuni rappresentanti dei circoli e l’Arcivescovo di Pesaro Piero Coccia, in un clima di assoluta cordialità ed amicizia. Inizialmente ha preso la parola il presidente provinciale Giuseppe Diamantini, presentando le diverse realtà in cui il mondo Acli si differenzia nel territorio pesarese e le iniziative che attualmente si stanno svolgendo, ovvero uno sportello a sostegno psicologico per gli anziani ed uno di mediazione familiare a cura dell’Associazione Mediazione al Centro. È stata manifestata la volontà di promuovere le realtà delle Acli nella nostra città, oltre ai tre circoli attualmente presenti, nonostante le difficili realtà parrocchiali. A questa volontà il nostro arcivescovo ha risposto positivamente, sottolineando però la necessità che le esigenze e le iniziative partano dal “basso”, evitando così di “pesare” sulla vita delle parrocchie e dei parroci. Ad evidenziare che l’impegno attivo dei laici nella vita della chiesa è fondamentale, e può, e deve fungere da forza propulsiva.
Essendo il nostro territorio provinciale caratterizzato dalla presenza di piccoli paesi in cui sono sempre più presenti anche piccole comunità di extracomunitari è emersa la necessità di integrare e coinvolgere queste persone nella vita della realtà in cui si sono trasferiti. Ma come, concretamente coinvolgerli? Che ruolo possono avere i circoli in questa operazione e le Acli in generale?
Mons. Coccia ha sottolineato l’importanza del dialogo e del coordinamento tra le varie realtà laiche, associazioni e movimenti, che operano nell’ambito delle politiche sociali; proprio per non sovrapporre le iniziative, non disperdere energie e risorse. Fare rete, in particolar modo coinvolgendo tutte le realtà della “metropolia” di Pesaro, Fano e Urbino.
Da questo suggerimento si è concretizzata l’iniziativa di un tavolo di lavoro, che coinvolga gli uffici delle pastorali sociali e del lavoro delle tre diocesi, per poter far fronte a queste necessità e poter svolgere un efficiente servizio, nella più totale fraternità, alla chiesa locale.