Centro Studi Acli Marche – Febbraio 2017
A che punto siamo con le politiche contro la povertà? Questa scheda riassume il problema in modo molto schematico e tenta di fare il punto della situazione al febbraio 2017.
- L’Italia e la Grecia sono gli unici due paesi in Europa a non avere misure di carattere strutturale contro la povertà, neppure contro la povertà assoluta.
- La povertà è aumentata dopo il 2008, fin quasi a raddoppiare, e non è diminuita negli ultimi anni
Non è diminuita considerevolmente neppure negli ultimi tre anni, con il governo Renzi. Alla fine del 2016 sotto la soglia della povertà assoluta vi erano in Italia 1 milione e mezzo di famiglie (cioè 4 milioni e mezzo di persone). A queste cifre si deve aggiungere un dato terribile: secondo l’Unicef e Save the Children a vivere in povertà assoluta nel 2005 erano il 3% delle famiglie con almeno un minore, nel 2015 sono al 9% (triplo). In Italia sono un milione i bambini che vivono in condizioni di grave disagio e di esclusione sociale.
- Gli sportelli delle Acli e i Centri di ascolto della Caritas lo attestano e i documenti delle Acli e della Caritas lo documentano con cifre e confronti percentuali: fra i poveri che si rivolgono a quegli sportelli non ci sono più solo gli immigrati e gli anziani soli (ma anche questo sarebbe inaccettabile lo stesso), ma ci sono sempre più italiani, sempre più giovani, sempre più lavoratori occupati, sempre più quelli che eravamo soliti definire “ceto medio”.
- Di fronte a questa situazione, divenuta sempre più drammatica dopo il 2011, le Acli e la Caritas, con l’adesione di numerose altre associazioni, sindacati e istituzioni locali, hanno promosso l’Alleanza contro la povertà con lo scopo di ottenere la rapida approvazione di un Piano nazionale di contrasto alla povertà e, anche nel nostro Paese, l’introduzione del Reddito di Inserimento Sociale (REIS), rivolto a tutte le famiglie che vivono in condizione di povertà assoluta.
- Il Governo ha in parte accolto alcune delle richieste dell’Alleanza. Ma le risorse stanziate sono chiaramente insufficienti e soprattutto la Legge delega che ha istituito il REI è stata approvata solo alla Camera e non è stata ancora calendarizzata dal Senato. E il Piano nazionale contro la povertà non è stato ancora predisposto.
- Nel frattempo, da settembre è stato esteso a tutti i Comuni il SIA (Sostegno di inclusione attiva). I requisiti richiesti per il SIA sono tali che escludono molti di quelli che avrebbero certamente bisogno del sostegno. Fra i requisiti non c’è soltanto una soglia di reddito, ma anche: la presenza in famiglia di un figlio minore con meno di 3 anni e un sistema di punteggi che riduce ulteriormente la quota dei beneficiari, penalizzando i nuclei con un solo figlio.
A questi fatti, si può aggiungere un’osservazione che non intende indulgere al populismo oggi dilagante, ma che vuole soltanto far riflettere: per l’istituzione del REI rivolto a oltre 4 milioni di persone in povertà assoluta la Legge di stabilità ha stanziato circa un miliardo di euro. Per salvaguardare i 40.000 risparmiatori del Monte dei Paschi di Siena il Governo ha stanziato 5 miliardi di euro. Sappiamo bene che non si devono contrapporre i piccoli risparmiatori (che certo meritano una qualche protezione) a chi vive in condizioni di povertà assoluta, ma le cifre richiamate devono far riflettere.
Nelle Marche, in condizioni di grave disagio si trovano oggi circa 30.000 famiglie (100.000 persone): sono le famiglie non solo degli immigrati e di chi è senza lavoro, ma anche quelle con lavori sottopagati, con molti figli o con disabili o con anziani e malati in casa.
L’Alleanza contro la povertà ha presentato alla Regione Marche due richieste: da un lato l’introduzione di misure integrative rispetto a quelle proposte dal Governo a favore dell’inclusione attiva, e dall’altro una applicazione sperimentale nella nostra regione del REIS su un campione di famiglie per ognuno dei cinque Ambiti Territoriali Sociali marchigiani che saranno coinvolti.
La Regione Marche ha mostrato interesse per queste proposte, ma finora ha previsto un impegno che l’Alleanza giudica insufficiente e troppo diluito nel tempo.
Intanto per il SIA (Sostegno di inclusione attiva) nelle Marche sono state presentate 2667 domande, ma, al 30 novembre 2016, ne sono state accettate solo 707, pari al 5% delle famiglie marchigiane che oggi vivono in povertà assoluta. Non occorre commentare questi dati: sono dati che parlano da soli.