Dietro ogni volto un nome, una storia, una vita, una famiglia, una comunità, un paese. Ognuno con la propria singolarità, un progetto, un sogno, un’idea per la quale hanno imbracciato le armi, sfidato le pattuglie, corso dei rischi, affrontato esitazioni, perso la vita. In tutti la consapevolezza fiera di aver vissuto, ciascuno nella propria singolarità, un’esperienza collettiva di riscatto, determinazione e affermazione dei principi di libertà e democrazia, uno a fianco all’altro. Resta un groviglio di tracce che hanno segnano un cammino straordinariamente nuovo, un destino a cui appartenere, il destino di un popolo e delle future generazioni. Il prezzo pagato è stato alto, a fronte di una preziosa eredità che oggi siamo chiamati a custodire.
Ricordare questi volti, questi nomi, dunque, non è retorica, ma un atto di stima e di rispetto per le loro vite, per i loro desideri e per la loro sorte. È la strada giusta per continuare ad animare la memoria e rendere viva la storia individuale e collettiva di ciascuno. Per ognuno di noi, ieri ed oggi, ma anche per il futuro. Resistere è una virtù, laica e cristiana, quando ci viene chiesto di opporci con coraggio all’evidenza dell’ingiustizia, dell’iniquità e dell’indifferenza. La Resistenza è stata un atto di coraggio, ma non certo un mito di eroi. Ha coinvolto così tante persone appartenenti a mondi diversi, accumunato uomini e donne, in modo così drammatico che oggi potrebbe assumere i tratti di una narrazione epica. Di certo, è un’esperienza contrassegnata da grandi e piccoli gesti, bellici e personali, spontanei e meditati, individuali e coordinati. Ciascuno è un atto che ha a che vedere con un quadro di valori, con una visione della vita e con il destino futuro, come scriveva Giovanni Bianchi, “rischioso e vitale come è ogni bivio che ancora oggi si pone tra Resistenza e Resa”.
Emiliano Manfredonia
Presidente Nazionale ACLI